“Il corsetto dell’imperatrice”

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empress-elisabeth-of-austria-with-diamond-stars-in-her-hair-news-photo-1616773488Vorrei essere lasciata in pace, | un po’ tranquilla insomma | perché in verità sono | soltanto un essere umano simile a voi.“ —

Elisabetta di Baviera

 

 

 

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DOCTOR HOUSE.... mon amour

“Il corsetto dell’imperatrice” Poi mi sono svegliata ed era una semplice camicia da notte…

Sono da sempre appassionata di film in costume. Dopo un’affannosa ricerca per soddisfare una trama che piacesse a tutte noi, abbiamo scelto “Il Corsetto dell’Imperatrice”. A me è piaciuto molto, ma era scontato. Non così a tutte le girls. Ho fantasticato tutta la notte danzando con quegli abiti, sentendomi una “little princess”. Un po’ cresciutella, ma la nobiltà non ha età.

Stretta nel mio corsetto e con un vitino sottile (si vede che era un sogno) l’imperatrice belle girava e volteggiava tra quegli ampi saloni. Il fruscio delle sue gonne e sottogonne ne annunciava il passaggio.

Poi mi sono svegliata ed era una semplice camicia da notte…

 

“Il corsetto dell’imperatrice”

Il corsetto dell’Imperatrice riesamina radicalmente la figura della bellissima Sissi rispetto al modo in cui l’aveva codificata la serie di film interpretati da Romy Schneider.

Vienna, 1877

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“Il corsetto dell’imperatrice”  “L’imperatrice ha un ragno nel corsetto”….

 

 

Il 24 dicembre l’Imperatrice d’Austria Elisabetta, nota ai più come Sissi, compie 40 anni, un’età che per una donna dell’epoca, soprattutto una nota per la sua avvenenza, segnava l’inizio della fine. Elisabetta è infelice, e non fa nulla per nasconderlo: inscena svenimenti strategici durante le parate ufficiali, coltiva progetti suicidi e si intrattiene con uomini che le riservano quell’attenzione, e quello sguardo, che le nega suo marito, l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, intento a corteggiare ragazze che potrebbero essere sue figlie e disorientato dall’inquietudine della moglie. A nulla valgono le fughe dell’imperatrice lontano da corte, o le richieste dei dignitari affinché mantenga un contegno ufficiale degno del suo rango: Elisabetta si sente soffocare nella sua gabbia dorata e percepisce tutta l’ingiustizia del suo tempo e del suo mondo contro tutto il genere femminile

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“Il corsetto dell’imperatrice” Un temperamento volubile ed egocentrico, con punte di narcisismo……

Qui infatti il temperamento impulsivo e refrattario alle regole di corte della protagonista non è più un vezzo innocuo gradito al marito, ma un ostacolo al protocollo e alla serenità famigliare.  la ribellione interiore della protagonista si fa politica, precorrendo (forse eccessivamente) i tempi e mostrando una consapevolezza e un “senno di poi” difficilmente immaginabili all’epoca in cui è ambientata la storia. Addirittura Elisabetta si permette un gesto della mano allora inesistente, che contraddice il rigore formale assai realistico della scenografia e dei costumi. 

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“Il corsetto dell’imperatrice” il temperamento impulsivo e refrattario alle regole…

Una metafora efficace quella del corsetto che dà il nome al titolo, entro il quale la società costringeva la vita (!) delle donne, privandole persino del respiro. Risulta evidente che l’inquietudine di Elisabetta è più che giustificata dalle infinite limitazioni cui era sottoposta e dalla mancanza di possibilità concrete di controllo sul proprio destino individuale.

Elisabetta una martire?

Un temperamento volubile ed egocentrico, con punte di narcisismo e di crudeltà verso le persone a lei vicine, donne comprese. Anche l’imperatore e i due figli della coppia sono raccontati come persone che faticano ad abitare il posto loro assegnato, ognuno a suo modo sbagliato per il ruolo che ricopre. 

“L’imperatrice ha un ragno nel corsetto”,

e quel ragno è pronto ad uscire avvelenando chiunque, compresi la prole e le fedeli cortigiane. Kreutzer riesce anche ad inserire elementi di humour che sottolineano non solo l’autoironia della protagonista ma anche l’aspetto ridicolo di certi atteggiamenti, soprattutto maschili: un umorismo nero che fa sorridere, ma con dentro tanta malinconia ed amarezza. 

 

Note a margine 

bellissima e insofferente al sistema

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“Il corsetto dell’imperatrice” Elisabetta di Baviera

Bellissima e insofferente ai protocolli di corte. Una paura di sfiorire e di invecchiare. Più che potere voleva amore. Ossessionata dal peso e dalla forma fisica. Celebri i suoi attrezzi ginnici. Controllava il peso mangiando pochissimo, la restrizione del corsetto faceva il resto. Dopo i 40 anni non si fece più ritrarre. Cavalcava, tirava di scherma, allergica al ruolo e alle etichette. Odiava i pettegolezzi, fumava aveva amanti. Percorsa per tutta la vita a Vienna da una profonda infelicità ripensando alla sua Baviera dove si sentiva veramente a casa. Una profonda infelicità la percorreva. Fantasmi la inseguivano. Non si riprese mai dalla morte della primogenita avvenuta a soli 2 anni. Cercava di sparire negandosi il cibo.

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Si sentiva come un animale in gabbia. E il corsetto ne diventa la metafora della sua costrizione.

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“Il corsetto dell’imperatrice” Si sentiva come un animale in gabbia…

 

Ecco una breve descrizione di quello che provava portandolo l’attrice che ne ha interpretato il ruolo. «Indossarlo è stata davvero un’esperienza che non dimenticherò» ha rivelato Vicky Krieps. «La rigida costrizione fisica influiva enormemente sulle mie emozioni. Quando lo mettevo su e me lo allacciavano, mi sentivo immediatamente triste. Appena me lo toglievano, mi sentivo felice e potevo ricominciare a ridere. Forse dipende anche dal fatto che il diaframma è il punto in cui il corsetto si stringe di più. Ho letto da qualche parte che è il muscolo dove risiedono tutte le nostre emozioni».

le auto-torture fisiche

Sissi, aveva paura di perdersi. Si sottoponeva a una lenta tortura fatta di dieta e sport di resistenza. Un’immagine lontanissima dalla romantica principessa dai film interpretati da Romy Schneider negli anni 50 del secolo scorso. Una curiosità l’attrice che ne ha interpretato il ruolo ha nuotato nel Danubio a temperature sotto lo zero.

Curiosità

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Vita in corsetto

A Milano e in varie città italiane, dal Nord al Sud, è possibile iscriversi a scuole di danza ottocentesche: Sono associazioni con spese davvero piccole, dove chiunque può imparare valzer viennesi, quadriglie e danze storiche sentendosi vagamente in un romanzo. Non viene richiesto durante le singole lezioni, ma se si partecipa a uno dei Gran balli bisogna indossare gli abiti del periodo e servono dei corsetti, nel caso delle donne. Queste piccole gabbie che riproducono la forma del torace e lo stringono per ottenere una vita stretta e seno alto e prosperoso sono un oggetto con una lunga storia che accomuna principesse e ballerine di burlesque, cantanti pop e dame della buona società e, nonostante, siano affascinanti e talora sexy, rappresentano da oltre cento anni una forma di oppressione.

“Il corsetto dell’imperatrice”

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