MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

 

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MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

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image_galleryMolto spesso noi donne siamo grasse, ma voi uomini siete pesanti, e per questo mettersi a dieta non basta.

Geppi Cucciari

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

belle631

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Lettera blob diversi giorni fa si chiacchierava tra amiche di classici problemi femminili. Dopo vari argomenti la nostra discussione è caduta sulla bilancia. Inavvertitamente la sottoscritta ha esclamato “penso di essere ingrassata, me ne accorgo perché alcune gonne fatico a indossarle”.

MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicata

Conoscendo le girls, mi sono subito pentita di quanto detto, sapevo che lo sfottò era in agguato. Complici le vacanze natalizie, con il nostro consueto scambio di regali, la mia supposizione è diventata certezza.

Il loro cadeau portava la scritta:

A belle DALLA SUA AMICA JACKIE

Perplessa ho ringraziato, ma tra me e me mi domandavo, non conosco nessuna Jackie o Jacqueline o simile.
Inizio ad aprire il contenuto, molto ben contraffatto per non farmi capire: Subito mi accorgo che si tratta di un libro dal titolo inequivocabile.

MA TU MI VEDI GRASSA di Arabelle Weir.

Ovviamente sono stata al gioco ringraziandole calorosamente, non mancando però di punzecchiarle ogni tanto durante il nostro incontro.

Ma chi era Jackie?

A casa, ho posato il libro, con l’intenzione di leggerlo durante la serata: Presa da lavoro e faccende domestiche, non me ne sono più ricordata.

La sera, dopo aver bevuto la mia consueta tisana, messa la camicia da notte ero pronta a entrare tra le braccia di Morfeo.

Casualmente l’occhio si posa sul comò della stanza da letto.

Era lì che avevo posato il libro che mi era stato regalato. Distrattamente inizio a leggerlo

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Ecco chi era Jackie!

È la protagonista del libro, precisamente:

Jacqueline Pane, 33 anni, single, altezza 1.65, taglia 44, per la precisione il sopra è una 44 e il sotto di solito una 46. Lavora per il più grande fornitore di computer d’Inghilterra, un’ottima posizione.

3 Gennaio

Jackie inizia a scrivere un nuovo diario, con alcune solenni promesse:

Diario nuovo vita nuova: “Voglio ricominciare da capo. Voglio avere un atteggiamento più positivo verso la vita. Voglio essere più magra, più brava in tutto, cominciare e portare a termine la nuova dieta cinese, fare un sacco di soldi extra scrivendo un manuale di autostima ecc. ecc.”.

Ma qual è il vero problema di Jackie, è lo stesso di molte altre donne, il vedersi grassa, nel suo caso addirittura enorme.

La scrittrice in alcuni casi esaspera questa situazione; Jackie in alcuni casi rasenta veramente la follia.

Ecco alcuni esempi:

Se le tengono aperta la porta dell’ascensore, pensa che lo facciano solo evitare di essere spiaccicati contro la parete dalla cicciona (lei ovviamente), se calpestando un tombino, fa rumore pensa che tutti in strada abbiano pensato che la colpa è sua perché pesa troppo, se il suo capo la convoca in ufficio e si complimenta per un lavoro fatto, bene è perché lei gli fa pena per la sua stazza… addirittura quando finalmente decide di rivolgersi a una psicologa si fa prendere dal panico perché la donna è grassa!

Pensieri che se ci analizziamo nel profondo, tutte, sperano in maniera non così esasperata abbiamo fatto.

Collegato al peso, non poteva mancare la cellulite, Jackie, condividiamo lo stesso pensiero.

Ecco cosa scrive sulla cellulite: “A volte vorrei poter condividere la tirannia della cellulite…Io ce l’ho fino ai piedi e sono certa che si stia diffondendo anche sul davanti…chissà se è come la muffa: più ce n’è più cresce”. Sul sedere e sul seno di strane dimensioni: “Le mie chiappe hanno decisamente una mente tutta loro, e quella mensola ha uno spirito del tutto indipendente”.

Anche qui alzi la mano chi non ha fatto gli stessi ragionamenti (come sempre meno catastrofici) davanti allo specchio che implacabilmente ci guarda.

La sua vita sentimentale?

Anche quella è limitata dalle sue continue paure e angosce.

Quando Andy suo collega di lavoro, la invita finalmente a uscire, lei trova il modo di svenire durante l’appuntamento.

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Un incontro che Jackie si era più volte visualizzata nella sua mente. I drammi perché non entra più in gonne e vestiti. Decisa allora digiuna, sino al giorno fatidico ma complice la debolezza e una guaina contenitiva troppo stretta, per entrare in quel vestito, preso apposta una taglia in meno… Il risultato: esilarante; Jackie si ritrova la mattina nel proprio letto, senza sapere come e perché. Una caterva di domande la assilla, l’unica cosa di cui è certa è di evitare in tutti modi Andy sul luogo di lavoro, inventando stratagemmi folli e inconsueti al tempo stesso.

Situazioni che sotto sotto ognuna di noi vive o ha vissuto. In fin dei conti quali sono le differenze tra una guaina contenitiva e capi Body Shaper per curvy (capito belle).

Come detto all’inizio per cercare di guadagnare qualche soldino extra Jackie tenta di scrivere un Manuale di Autostima femminile.

Le sue paure e insicurezze, riaffiorano anche qua, ecco cosa scrive su come presentarsi a un colloquio di lavoro:

“Non preoccupatevi, ragazze…tutte pensiamo che le nostre prospettive di lavoro dipendano dalla misura del nostro sedere…ora calmatevi e affrontate questa paura ragionevolmente e razionalmente…qualcuno davvero non vi darà un lavoro perché avete il sedere grosso?”

Non parliamo poi di quanto fa lei stessa sul lavoro, per cercare di non mostrare il suo enorme sedere (così lei si vede). Rasenta o resta appoggiata al muro tenendo sempre le sue estremità ben appoggiate alla parete, oppure quando è in riunione, con la scusa di prendere appunti esce sempre per ultima dalla stanza.

Questi sono alcuni piccoli accenni a “MA TU MI VEDI GRASSA”: Ringrazio le amiche che in alcuni casi hanno fatto centro (mi conoscono). Chiudo con una frase che tutte alla fine come Jackie abbiamo detto:

MA TU MI VEDI GRASSA?

“Se rispondi, di si piango. Se rispondi di no, non ti credo.”

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MA TU MI VEDI GRASSA?-Diario di una donna complicataultima modifica: 2017-01-25T11:01:51+01:00da belle631
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